L’inganno del multitasking: 7 consigli pratici per preservare il tuo benessere al lavoro

Il termine multitask deriva dall’informatica e indica l’esecuzione da parte di un processore di più operazioni simultanee. Per estensione, oggi l’aggettivo multitasking si utilizza per definire una persona efficiente, che riesce a gestire contemporaneamente diversi compiti o progetti.

Ormai la maggior parte delle persone si compiace nel definirsi multitasking, ma il cervello umano è realmente multitasking? La risposta, data dagli studi sulle neuroscienze è no. La pressione a eseguire più compiti velocemente, secondo un articolo pubblicato su Harvard Business Review, conduce il lavoratore a un deficit di attenzione, la tendenza a essere sempre meno attento nel tentativo di gestire una quantità eccessiva di input.

In realtà la contemporaneità è, anche per i computer, solo apparente. Anche i computer hanno infatti la necessità di dedicarsi ad una cosa per volta, seppure per una frazione di tempo estremamente breve, passando dal processo A al processo B in continuazione.

Per l’uomo però aprire e chiudere la stessa attività più volte nel tentativo di affrontare più argomenti molto velocemente, porta inevitabilmente a peggiorare le prestazioni, poiché perdiamo l’organizzazione dei dati e la capacità di distinguere le informazioni importanti da quelle irrilevanti. Portare avanti diversi compiti contemporaneamente fa sì che a ciascuno di essi venga prestata minor attenzione, con il rischio maggiore di incorrere in errori. Gli effetti sono:

  • pensiero in bianco o nero, da cui spariscono le gradazioni intermedie;
  • difficoltà a organizzarsi, stabilire le priorità e gestire il tempo;
  • l’esperienza di un lieve, ma costante senso di colpa.

Senza attenzione non c’è memoria: se non facciamo attenzione a dove posiamo le chiavi della macchina, poi non ci ricordiamo dove le abbiamo messe.

Come spiega Russel Poldrack, psicologo e ricercatore della UCLA «La cosa migliore da fare per migliorare la memoria è prestare attenzione a ciò che si desidera ricordare. Le attività che richiedono più attenzione, come l’apprendimento della matematica o la lettura di Shakespeare, sono quelle più danneggiate dagli effetti del multitasking».

Qual’è allora la chiave per raggiungere l’efficienza? Cosa possiamo fare concretamente, se non vogliamo, o possiamo, fare a meno di gestire tutti gli impegni pianificati?

Allenare l’attenzione è utile per imparare a gestire l’ambiente, invece di avere la sensazione che sia l’ambiente a gestire noi. Se si incrementa il benessere del lavoratore, se ne migliora anche la capacità di lavorare in modo efficace e sostenibile: l’energia che spesso va sprecata nello stress può essere conservata e impiegata per qualcosa di più utile.

Di seguito sette consigli pratici per organizzare il lavoro preservando il tuo benessere:

  1. Concentrati su un’attività per volta

    Dedica tutta la tua attenzione ad un singolo compito, evitando distrazioni (messaggi, email, telefonate…)

  2. Prenditi un minuto, dopo aver portato a termine un compito, prima di passare al successivo

    Allena la consapevolezza di ciò che stai facendo. Questo ti dà anche la possibilità di renderti conto se hai fatto un errore, e ti dà la possibilità di correggerlo per tempo.

  3. Organizza il tuo tempo per priorità

    Crea una tabella di marcia e seguila. Tieni presente che più tempo hai per un’attività, più sei portato a sprecarlo.

  4. Scomponi i compiti maggiori in unità più piccole

    In questo modo potrai misurare ogni singolo componente più facilmente gestibile. Sai come si mangia un elefante? Un boccone alla volta!

  5. Tieni sgombra una parte del tuo spazio di lavoro

    Una maggiore organizzazione nell’ambiente intorno a te aiuta l’organizzazione mentale.

  6. Assicurati una parte della giornata libera da impegni e dal controllo della posta elettronica

    Impara a trovare un equilibrio tra ciò che “devi” fare e ciò che ti piace fare.

  7. Una macchina efficiente ha necessità di cure costanti

    Abbi cura di dormire a sufficienza, segui una buona alimentazione e fai un po’ di esercizio fisico: non a caso gli antichi dicevano:  mens sana in corpore sano.

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