Una storiella zen: il Salice

Una storiella zen: il Salice

Un vecchio saggio cinese, dalla finestra della sua modesta casa, osservava il lento ma costante cadere della neve sulla campagna circostante.

La sua attenzione era rivolta a due alberi che sorgevano accanto alla sua dimora: la secolare e imponente quercia e l’elegante salice che si curvava sulla sponda di un ruscello.

I rami dei due alberi, sotto l’accumularsi della neve, si comportavano in modo diverso.

La robusta quercia opponeva la sua forza, la sua tenacia, al peso crescente, resistendogli sino all’inverosimile. Tuttavia la neve continuava a cadere e ad un certo punto la solidità del legno arrivò al suo limite massimo ed uno dei suoi rami si spezzò dolorosamente con un suono secco, cadendo al suolo.

Il salice, al contrario, cedeva gradualmente sotto il fardello sempre più pesante, curvando i rami verso terra e, in questo modo, scaricava la neve, permettendo ai rami stessi di risollevarsi, pronti ad accogliere altro peso.

Il vecchio cinese annuiva sorridendo… aveva capito che l’equilibrio è il modo più proficuo di comportarsi nella vita.

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