Scarabocchi per meditare

Fin da quando ero bambina il mio passatempo preferito è quello di scarabocchiare un po’ ovunque. Non sono mai diventata una disegnatrice professionista, confesso che per un po’ di tempo ho sognato il mio futuro come fumettista, ma in realtà non ho mai dedicato troppo tempo ad applicarmi per diventarlo.

Quello che mi è rimasto impresso nella mente è però la sensazione di totale benessere e serenità che il posare una penna sul foglio e lasciarla andare come capita mi dona ogni volta.

zentangle

Gli anglosassoni lo chiamano doodling (letteralmente significa scarabocchiare), è un metodo di disegno privo di programmazione, consiste nel realizzare schemi di disegnini intrecciati come quelli che facciamo distrattamente quando siamo al telefono. La differenza però che passa tra lo scarabocchio distratto e l’immergermi in una vera e propria pratica meditativa sta proprio nella consapevolezza di ciò che sto facendo: nel sedermi di fronte al foglio bianco sgombro la mente da qualunque pensiero e seguo solo la mia mano che traccia il segno grafico.

C’è chi ama partire da un angolo del foglio e piano piano conquistarlo tutto, chi invece si posiziona al centro e si espande a macchia d’olio verso i bordi… l’unico limite è la fantasia… o la grandezza del foglio stesso! L’obiettivo non è diventare tutti artisti, cosa che scoraggia la maggior parte di noi abituata a pensare “non so disegnare”, o “non ho la mano adatta”, ma sfruttare tutte le modalità espressive che possediamo, senza impegno e senza pretese, solo per comunicare con se stessi.

Ho scoperto che non sono l’unica persona al mondo a provare questo benessere, anzi, qualcuno prima di me ha addirittura creato una tecnica per far sperimentare questo benessere alle persone: sto parlando dello Zentangle.

La parola Zentangle deriva da ZEN+TANGLE.  La traduzione italiana di tangle è “groviglio, intreccio”, (ma nel metodo sta ad indicare il motivo ripetitivo che si usa per riempire uno spazio).  In realtà le due parole si riferiscono all’incontro nella vita dei due creatori del metodo: Rick Robert e Maria Thomas. Ecco come loro descrivono la nascita dello Zentangle: Rick è lo Zen (prima di conoscere Maria, ha passato più di 20 anni in Tibet come monaco), Maria invece è il Tangle perché è una bravissima calligrafa e fondatrice della Pendragon Ink. Un giorno Maria era nel suo studio intenta nella creazione di un manoscritto miniato. Rick la chiamava per la cena ma lei era completamente assorta nel suo lavoro. Quando finì descrisse nei particolari a Rick cosa aveva provato in quello stato di attenzione consapevole. Nell’ascoltarla Rick riconobbe che quella esperienza di stato meditativo è la stessa che i monaci raggiungono con anni di esperienza. Quindi Maria aveva fatto un’esperienza di meditazione attraverso l’arte. Il Metodo è stato creato nel 2003.(fonte: Tina Festa).

 Il metodo Zentangle è un marchio registrato codificato da una serie di regole, ma ritengo che non sia importante saperlo fare “nel modo giusto” per ottenere i benefici: l’importante a mio avviso è liberare la mente e la creatività.

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